
“Quella di Ama e’ una vicenda grave e complessa su cui dovrà indagare la magistratura. L’azienda però deve rimanere pubblica. Siamo pronti allo sciopero per salvarla”. Ha esordito così il segretario generale della Uil Lazio, Alberto Civica all’assemblea pubblica L’Ama che vorrei, organizzata dal sindacato regionale e dalla categoria Uiltrasporti presso l’Auditorium Seraphicum alla presenza di moltissimi lavoratori dell’azienda e di vari rappresentanti di tutte le forze politiche. Il riferimento del sindacalista va soprattutto alla questione del bilancio Ama, chiuso in rosso per via dei 18 milioni dei servizi cimiteriali, considerati un pretesto per celare manovre più importanti, trattandosi tra l’altro di un importo non determinante per il bilancio capitolino. “L’amministratore unico approverà il bilancio secondo le indicazioni del socio Roma Capitale? – domanda Civica- È in grado di garantire il nuovo contratto di servizi in modo da consentire alle banche di sbloccare i 100 milioni di credito a breve termine indispensabili per la continuità aziendale? Non è possibile che, anche in questo caso, i lavoratori e i cittadini debbano pagare le scelte sbagliate di un’amministrazione che evita qualsiasi confronto e procede senza alcun piano aziendale, senza sinergia con le altre istituzioni e con continui cambi di dirigenti, cda e assessori preposti”.
Tra le richieste più frequenti sia da parte dei lavoratori, sia del sindacato vi è quella di un’azienda che possa rispondere alle esigenze dei vari municipi “poiché- ripetono – i problemi del centro storico non sono quelli della Cassia, dell’Eur o di Torbellamonaca. Anche gli orari andrebbero adattati alle esigenze del territorio, non si può pensare di svuotare i cassonetti di notte nei quartieri dormitorio o nelle ore di punta in pieno centro”. “Si parla tanto di un Governo che sia vicino al territorio – conclude Civica – questo significa dare maggior ruolo ai municipi. Inoltre, cercheremo di parlare con la cittadinanza per far capire che un eventuale sciopero di Ama non sarebbe certo contro i romani ma servirebbe per riuscire a ottenere un servizio migliore e far ripartire questa città”.