“E’ passato ormai un anno dal primo lockdown. E da oggi l’Italia è nuovamente un Paese quasi interamente in zona rossa. Non ci sono grandi differenze, soltanto qualche colore e sfumatura che differenzia una regione dall’altra, ma la sostanza non cambia: il virus non fa sconti e la terza ondata è ormai una triste realtà. Non tutti però sembra ne siano coscienti. E’ il caso di Acea Energia che decide di tenere aperti al pubblico gli sportelli di Piazzale Ostiense, nonostante il comitato di Crisi Acea Spa ha recentemente disposto che tutto il personale amministrativo deve essere posto in smart working”. Lo scrivono in una nota congiunta la Uil del Lazio e la Uiltec di Roma e del Lazio
“E’ un paradosso locale – si legge nella nota congiunta – quanto sta accadendo nel salone di piazzale ostiense: è come se qui ci fosse la certezza che la sede sia per chissà quale strano privilegio covid free. E’ scontato che tutti noi speriamo che non si verifichino contagi, ma il rischio che avvengano non possiamo certo escluderlo. E’ per questo che ci lascia attoniti la decisione dell’azienda, soprattutto se letta alla luce del comportamento responsabile e attento che il gruppo Acea ha tenuto dall’inizio della pandemia per proteggere dal covid i suoi lavoratori”.
“Viene da pensare che la scelta di Acea Energia sia più frutto di un eccesso di zelo che una opzione condivisa anche dalla sua capogruppo – prosegue la nota della Uil – Va ricordato che stiamo parlando di una scelta che potrebbe mettere a rischio la salute di tante persone, che siano utenti o lavoratori”.
“E’ per questo che ci siamo rivolti agli organi competenti esterni per capire se questo comportamento sia coerente con le disposizioni nazionali anticovid o non vada invece a configurarsi in un comportamento di procurata pandemia – conclude la nota – Stiamo vivendo l’ennesimo momento complicato di questa emergenza sanitaria, la responsabilità deve indirizzare ogni scelta. E su un tema che investe la salute pubblica, non siamo disponibili ad approcci diversi da quello che conduce alla richiesta di chiusura immediata degli sportelli di piazzale ostiense. Non vogliamo correre il rischio di trovarci domani a dire: noi l’avevamo detto che bisognava chiudere”.