L’indifferenza rende schiavi. È questo il nostro slogan in occasione del giorno della Memoria. Non solo non dimenticare per evitare che possa ripetersi, ma soprattutto evitare di far finta di niente dinanzi ai soprusi e alle ingiustizie che accadono sotto i nostri occhi. È con questo spirito che la Uil del Lazio, insieme alla Uil di Rieti, ha deciso oggi di trascorrere questa giornata insieme ai lavoratori, ai volontari e ai migranti del Cara di Castelnuovo di Porto. Almeno con i pochi rimasti. È per noi una giornata densa di emozioni e di rabbia. Vedere con i nostri occhi partire i pullman carichi di persone inermi, osservare i loro volti, la delusione, la paura non ci fa essere orgogliosi del nostro Paese. Bisogna sempre ricordare che ognuno di loro ha una storia, una vita. Non sono numeri e non vanno trattati come tali. Almeno in un Paese che si dice civile e democratico. E ci colpisce ascoltare dagli stessi ospiti del Cara parole di sostegno nei confronti degli oltre 100 dipendenti che perderanno il posto di lavoro. “Non è giusto – ci ripetono – hanno tutti famiglia, figli. Non possono andare in mezzo a una strada come stanno facendo con noi”. Sono i migranti a parlare. Quegli stessi che ci viene detto stanno qui per fare la pacchia o delinquere ai margini delle strade. Le strade in cui noi li stiamo abbandonando. La Uil del Lazio non ci sta a questo gioco. La nostra presenza qui oggi è espressione della nostra più totale indignazione. Così il segretario generale della Uil del Lazio, Alberto Civica.