“La strage sui posti di lavoro, che sta interessando ogni settore e regione del nostro Paese, continua e non accenna ad arrestarsi. Oggi è la volta di Roma. Stamattina un operaio edile, che lavorava nel complesso Torri dell’Eur, è deceduto dopo essere precipitato dall’11esimo piano”. Così, in una nota, la Cgil, la Cisl e la Uil del Lazio e le rispettive categorie regionali Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal.
“Siamo profondamente addolorati per questa ennesima, tremenda, disgrazia – continuano – ed esprimiamo il nostro cordoglio e vicinanza alla famiglia del lavoratore, ben sapendo quanto in simili occasioni le parole perdano di significato. In attesa che vengano chiarite le dinamiche dell’incidente e le eventuali responsabilità, ribadiamo come la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro siano temi prioritari, che richiedono interventi urgenti e indifferibili”.
“Il settore dell’edilizia – precisano – ha visto un aumento vertiginoso degli incidenti mortali dall’inizio del 2021: una situazione insostenibile e che rischia di venire normalizzata. Continueremo a batterci tutti i giorni affinché non diventi accettabile l’idea che si possa uscire di casa per andare a lavorare e non rientrare più. L’edilizia sta per vedere un nuovo impulso occupazionale, grazie al superbonus 110% e ai fondi del PNRR: questa spinta deve tradursi in occupazione di qualità e non in un’escalation di infortuni e incedenti mortali. Nei cantieri bisogna rafforzare i controlli per verificare l’effettiva formazione del personale da parte degli Enti Bilaterali del settore, la dotazione dei dispositivi di protezione individuale e il rispetto dei protocolli contro i vecchi e i nuovi rischi per la salute”.
“Siamo convinti – proseguono i sindacati – che per superare le morti sul lavoro sia fondamentale che le aziende assumano la tutela della salute e della sicurezza non come un mero adempimento burocratico ma come un valore che si traduce in azioni concrete e quotidiane.Ci auguriamo che il tavolo aperto a livello nazionale con il Governo porti a risultati concreti: una seria formazione dei lavoratori, sanzioni più cogenti per le aziende che non rispettano normative e regole fino ad arrivare alla sospensione dell’attività, maggiori controlli e verifiche sul territorio attraverso il reclutamento di ispettori e tecnici, una banca dati nazionale che agevoli il lavoro delle Regioni, dell’Inail, delle ASL, dell’Ispettorato del lavoro”.