Passano da circa 9 mila a circa 13 mila le ore di cassa integrazione nel Lazio nel primo quadrimestre 2019 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con un incremento del 42%, che nello specifico significa 4.401 cassaintegrati in più. Questi alcuni dati elaborati dalla Uil del Lazio, in merito alla cig nei periodo gennaio-maggio di quest’anno.
E’ Frosinone la provincia con l’incremento più alto: ben 110,7% di cig totale in più rispetto al primo quadrimestre 2018, che raggiunge il +169% se si considera solo la cassa ordinaria, il cui numero di ore passa da 670 mila a quasi due milioni. Nella Capitale invece sono soprattutto le ore di cassa straordinaria a crescere, passando così da 5 a 8 milioni e segnando un aumento pari al 60%. Situazione simile a Latina dove le ore di straordinaria passano da circa 30 mila a oltre 710 mila, raggiungendo valori esponenziali a livello percentuale. Più contenuto l’aumento nel viterbese dove le ore di cig totali segnano un +16%, dovuto anche qui prevalentemente all’incremento della straordinaria (+30%). E’ il settore industriale quello più colpito. A livello regionale infatti la cig segna un più 98%, mentre una battuta d’arresto si registra temporaneamente nell’edilizia.
“Dati che ci fanno comprendere purtroppo quanto non solo la crisi non sia affatto passata, ma la situazione stia nuovamente peggiorando rispetto allo scorso anno – commenta il segretario generale della Uil del Lazio, Alberto Civica – l’aumento della cassa straordinaria in tutte le province del Lazio significa crisi ormai strutturale che va ad investire soprattutto il settore dell’industria dove stiamo assistendo alla perdita di molti posti di lavoro”.
Va ancora peggio nel reatino dove il crollo della cassa integrazione in tutte le sue forme è sinonimo nella maggior parte dei casi di licenziamenti e chiusure di attività, soprattutto nell’area del cratere dove, dopo il sisma del 2016, l’economia locale ha subito una forte battuta d’arresto.