Il lavoro, la legalità, i diritti che a partire dalla Costituzione garantiscono o dovrebbero garantire l’assetto democratico del nostro Paese, che ha conosciuto negli ultimi decenni percorsi tortuosi e di estrema difficoltà nella riaffermazione dei principi democratici. Basti pensare ai padri costituenti, ad Aldo Moro, la cui storia e il cui esempio continuano a essere motivo di dibattito e di interesse ancora oggi. C’è tutto questo in ‘Incontriamoci. Ricostruiamo il futuro’, la tre giorni organizzata dalla Uil di Rieti e della Sabina Romana per discutere insieme – sindacati, istituzioni, cittadini – su come affrontare le emergenze e i problemi attuali partendo dalla storia e dai suoi valori.
Una kermesse che è diventata oramai un appuntamento costante della prima decade di settembre e che riunisce sotto la regia del sindacato territoriale, scrittori, professionisti, forze dell’ordine, parenti delle vittime del lavoro e/o del terrorismo, sindacalisti ovviamente e gente comune. “Un modo costruttivo di stare insieme – ha commentato Alberto Paolucci, segretario della Uil Rieti, fondatore e artefice della manifestazione – per cercare di far fronte uniti ai problemi senza dimenticare da dove proveniamo”.
Non e’ un caso infatti che siano stati tributari omaggi a Attilio Piccioni, Elettra Pollastrini, Sandro Pertini o che sia stata intitolata una sala a Domenico Geraci, sindacalista Uil ucciso dalla mafia. O che si sia parlato di Aldo Moro, attraverso il libro scritto da un suo allievo, Giorgio Balzoni, e attraverso la testimonianza di Giovanni Ricci, figlio di Domenico, vittima della strage di via Fani.
“Un modo per ricordare a noi stessi che la democrazia non è affatto scontata – ha commentato il segretario generale della Uil del Lazio, Alberto Civica – e la cronaca purtroppo ce lo conferma. Basti pensare alla questione degli immigrati o dei femminicidi su cui si tende a fare spallucce perche’ non ci riguarda direttamente, perche’ tutto sommato e’ altro da noi. Bisogna fare attenzione: in questo atteggiamento è a rischio la nostra stessa libertà che, per esistere, deve poggiare sul rispetto reciproco delle regole. Regole democratiche, ovvero realizzate insieme”.