
Campagna #CambiaIkea
Arredi, design, suppellettili innovativi e a costo contenuto. Significa tutto questo il marchio Ikea, il colosso svedese che spopola in tutta Europa. Un marchio che ha basato sul fai da te e la collaborazione dipendente -cliente il proprio successo. “Non certo su quella dipendente – azienda – commenta il segretario generale della UilTucs regionale, Giuliana Baldini – che nel corso degli anni è andato sempre più scemando, al punto che oggi i lavoratori si ritrovano non solo a dover fare doppi turni e cambi reparto senza preavviso, ma anche a non essere ascoltati nei loro diritti. E’ a tutto questo che la Uil, insieme a loro, dice basta. Perché non è possibile evitare il dialogo e il confronto con chi nei punti vendita ci lavora ogni giorno e ha contribuito alla crescita di un marchio internazionale”. Per questo i lavoratori hanno lanciato la campagna CambiaIkea, un hashtag attivo sui social network ma anche nelle mobilitazioni e negli eventi appositamente ideati per ripristinare i rapporti ormai inesistenti con i vertici dell’azienda, partendo proprio da quell’idea di cambiamento che sta alla base del successo Ikea.
Sono 21 i punti vendita Ikea in Italia di cui tre soltanto nella Capitale. Negozi che hanno fatto da apripista alla diffusione sul territorio nazionale e che rappresentano ancora oggi una garanzia nella vendita. “La situazione è specchio purtroppo di quanto sta avvenendo negli ultimi anni nel mercato del lavoro – commenta il segretario generale della Uil di Roma e del Lazio, Alberto Civica – dipendenti che si fanno in quattro per l’azienda trattati come robot, senza rispetto per la loro professionalità e i contributi innovativi. Persino un marchio che aveva basato il suo successo proprio sul dialogo ha cambiato rotta, adeguandosi a modelli dove la logica del profitto è l’unica dominante, al di là dei rapporti umani e sociali. Eppure parliamo di un colosso che sui rapporti umani ha costruito il proprio slogan. Basta! È inammissibile tutto ciò. Passiamo da aziende in crisi con licenziamenti via sms ad aziende in attivo che usano i dipendenti come oggetti. È un sistema che deve cambiare e per farlo il lavoro deve assumere nuovamente quel senso originario di dignità e riscatto che gli appartiene. Anche per questo la Uil regionale aderisce alla campagna CambiaIkea e se ne fa promotore insieme alla categoria”.
Gli eventi e le iniziative in calendario, che saranno pubblicati ogni 15 giorni sul sito www.uiltucs.it, vengono scanditi da un countdown che segnerà anche il percorso della petizione. La UilTucs infatti punta a raccogliere condivisione e solidarietà anzitutto tra le lavoratrici e i lavoratori, ma anche tra la clientela e negli altri contesti lavorativi.