“La sindaca Raggi riferisce di non avere il asscontrollo della città, il ministro Salvini chiede le dimissioni e il risultato sarebbe tagliare il decreto Salva Roma. Ovvero penalizzare la città, i suoi abitanti e i lavoratori. Con il pretesto di una Roma ladrona che riecheggia nuovamente tra i membri del Governo. Gli stessi che di scheletri nell’armadio hanno dimostrato di averne parecchi. Non dimentichiamo che il debito di Roma è anche frutto di politici amici, non proprio romani doc, che in passato e attualmente governano la città e il Paese”.  Così il segretario generale della UIL del Lazio, Alberto Civica.

“Anche la vicenda Ama dimostra purtroppo che le nostre forti perplessità sulla gestione del bilancio erano corrette – prosegue Civica – la poca trasparenza, che non fa certamente onore a questa amministrazione, non vorremmo celasse strategie antitetiche a quelle sempre dichiarate dalla sindaca e dal suo Movimento sin dalla campagna elettorale, ovvero un tentativo di privatizzazione di quelle municipalizzate che era stato garantito sarebbero rimaste pubbliche. Anzi, era stata promessa anche la reinternalizzazione di attività esterne, come quelle svolte da Multiservizi, in società di primo livello.

In questi movimenti, sui quali ci auguriamo la magistratura faccia chiarezza in tempi rapidi, gli unici a rimetterci sarebbero ancora una volta i lavoratori, la cui unica responsabilità è quella di aver continuato a svolgere il proprio lavoro pur nella confusione generale”.