“L’irresponsabilità nella gestione dei servizi pubblici da parte del Comune di Roma Capitale ha superato i limiti della decenza”. E’ quanto si legge, in una nota, della Cgil di Roma e del Lazio, della Cisl di Roma Capitale Rieti, della Uil del Lazio, insieme a Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti di Roma e del Lazio. “Avevamo chiesto di dare continuità al servizio – continua la nota – contestando il passaggio di appalto, programmato entro il 31 luglio, dei 2500 lavoratori della Roma Multiservizi che garantiscono il servizio scolastico integrato, denunciando il fatto che i tempi strettissimi e i contenuti della gara avrebbero compromesso la continuità del servizio e avrebbero avuto conseguenze negative sulla continuità occupazionale e sulle condizioni di lavoro e reddito dei lavoratori coinvolti. Ci è stato detto che ipotizzare una proroga, che avrebbe garantito certezze per lavoratori e cittadini utenti ed evitato di affidare un servizio pubblico così prezioso a soggetti privati in cerca di profitto, era impossibile, senza il rischio di incorrere in denunce di cui avrebbero dovuto rispondere, anche personalmente, i soggetti coinvolti”.

“Una scelta, quella della gara privata – proseguono i sindacati -, che l’amministrazione capitolina ha giustificato come dettata dalla prudenza, salvo smentire se stessa quando, con una determina del 27 luglio, ha riformato gli atti di gara, a 3 giorni dal programmato cambio appalto, intervenendo sui criteri di aggiudicazione ed esponendo di fatto la procedura a un inevitabile contenzioso”. Per i sindacati “è gravissimo: ancora una volta la Sindaca Raggi e la sua Giunta compiono scelte avventate con possibili conseguenze gravissime sulle condizioni occupazionali dei lavoratori delle società partecipate di Roma Capitale, di cui le vicende della Roma Multiservizi sono tristemente emblematiche, con effetti altrettanto gravi sulla continuità dei servizi pubblici di cui l’amministrazione ha la responsabilità”.

“La beffa – aggiungono i sindacati – è nella comunicazione di ieri, 28 luglio, che abbiamo ricevuto dal Dipartimento competente in cui, dopo insistenti sollecitazioni, ci viene comunicato il differimento del cambio appalto a data successiva, che ci verrà comunicata ‘tempestivamente’. Un curioso e inaccettabile concetto di tempestività per i 2500 lavoratori che tra qualche ora vedranno messa in discussione la propria condizione occupazionale. Vogliamo notizie certe per i lavoratori coinvolti, il bando deve essere ritirato in attesa che la Corte di Giustizia Europea si esprima sulla gara a doppio oggetto e questi servizi pubblici essenziali di assistenza ai bambini nelle scuole devono essere svolti sotto il controllo diretto di Roma Capitale, nell’ambito di un processo di vera internalizzazione che non può più aspettare”, concludono i sindacati.