“Siamo in attesa, insieme alle 3.165 persone con disabilità gravissima, che venga erogato dal Comune di Roma, per l’anno 2021, l’assegno o il contributo di cura richiesto. Il rischio che centinaia di titolari di diritti ne rimangano esclusi è altissimo”. Così in un comunicato la Cgil di Roma e del Lazio, la Cisl di Roma Capitale Rieti e la Uil del Lazio.
“Oltre 3mila persone hanno i requisiti per accedere alla misura secondo le linee guida regionali aggiornate circa un anno fa, a seguito di un confronto che ha coinvolto l’Assessorato regionale alle politiche sociali, le organizzazioni sindacali e le associazioni rappresentative del mondo della disabilità. In quel documento sono state introdotte modifiche con l’obiettivo di garantire la continuità nell’erogazione del contributo e quindi la domiciliarità degli interventi, evitando l’istituzionalizzazione delle persone con compromissioni gravissime, da un lato, e dall’altro una maggiore equità nell’erogazione del servizio, assicurando tale beneficio a coloro che non possono accedere ad altre prestazioni socio sanitarie e sociali. Ci risulta prossima la convocazione dell’appena cstituito tavolo di monitoraggio regionale, utile ad approfondire, a distanza di un anno, quali interventi di modifica e rimodulazione dovranno essere apportati all’attuale disciplina per rispondere con maggiore efficacia e immediatezza alle necessità emerse su Roma Capitale nonché sull’intero territorio regionale. Le risorse disponibili nel 2021 per Roma Capitale ammontano a un importo totale pari a 23.713.709,52 euro. Queste bastano per far accedere ai contributi soltanto 2.400 richiedenti su di un totale di 3.165. Centinaia di richiedenti, oltre 700, rimarranno esclusi, alcuni dei quali sprovvisti di qualsiasi sostegno. A seguito dello stanziamento delle risorse da parte della Regione Lazio comprensive della quota parte del Fondo nazionale per la non autosufficienza, fondi aggiuntivi della Regione stessa e risorse residue relative alle assegnazioni degli anni scorsi non utilizzate, richiediamo che Roma Capitale intervenga a integrare con i propri opportuni stanziamenti (così come avvenuto lo scorso anno) in modo che tutti i richiedenti possano vedersi erogato il sostegno atteso a piena tutela di un diritto non più negato”.