“La protesta è e deve essere sempre un atto libero. Dissentire e poter manifestare il proprio pensiero è un diritto sancito dalla Costituzione. Impedirlo, soprattutto a dei giovanissimi, significa oltre a un atto di violenza trasmettere loro valori errati e poco conformi al senso di giustizia che si vorrebbe diffondere. È quanto accaduto al liceo Kant ieri dove le forze dell’ordine hanno cercato di sgomberare con metodi non proprio civili i ragazzi che si apprestavano a svolgere una manifestazione”.  Così i segretari generali della Uil Lazio e della Uil Scuola Lazio, Alberto Civica e Saverio Pantuso.

“Stiamo parlando – proseguono i due sindacalisti- di studenti e studentesse di 15, 16 anni che denunciavano la difficile applicazione del piano operativo del Prefetto e le difficoltà vissute in questi lunghi mesi di didattica a distanza. Si possono certo contestare le modalità di protesta in merito all’assembramento, ma agire fisicamente contro di loro significa esattamente l’opposto. Senza dimenticare che gli adolescenti stanno pagando un carissimo prezzo durante questa pandemia. Bisognerebbe sostenerli nelle difficoltà quotidiane, dialogare con loro anche quando non si è d’accordo, non certo aggredirli. Nel condannare qualsiasi forma di violenza, esprimiamo solidarietà agli studenti e al personale della scuola tutto, oltremodo stressati dai frequenti cambi operativi e dalle nuove modalità didattiche che, seppur a volte necessari, non facilitano la serenità di apprendimento e socializzazione”.