“Ancora una violenza ai danni di una persona debole. La donna senza fissa dimora stuprata a piazza Vittorio è purtroppo l’ennesimo caso di una lunga serie di violenze che non solo non accenna a diminuire ma anzi sembra aumentare sempre più. Basti pensare per rimanere solo agli ultimissimi giorni, alla vicenda delirante di Macerata, alla povera ragazza uccisa a Milano e adesso è la volta della Capitale con un’altra violenza nei confronti di una persona anziana e disagiata”. Così il segretario generale e la segretaria regionale della Uil di Roma e del Lazio, Alberto Civica e Laura Latini.
“E’ un intero sistema culturale che deve cambiare. A partire dalle scuole, ma che deve proseguire in maniera capillare sui territori, attraverso un controllo diretto e attraverso una certezza delle pene che purtroppo non è così scontata. Perché se oltre un quarto delle denunce per violenza o moleste non va avanti, significa che c’è qualcosa che non va anche nel nostro sistema giudiziario. E non ci stupiamo purtroppo – prosegue la
nota del sindacato – dei dati diffusi oggi dall’istat che parlano di oltre 8 milioni di donne vittime di molestie in Italia. Un milione e 404 mila solo sul posto di lavoro. Dati che confermano quanto emerge anche presso i nostri sportelli mobbing e stalking sparsi sul territorio. Sono oltre mille le donne che annualmente chiedono aiuto alla Uil denunciando casi di mobbing e ricatti, che non osano raccontare in famiglia anche per timore di non essere credute. Commercio, pubblica amministrazione e turismo i settori più a rischio dove spesso si assiste a una vera e propria vessazione della donna che, se rifiuta, si trova improvvisamente carichi di lavoro arretrati, turni modificati e orari impossibili. Bisogna lavorare in maniera sinergica per scardinare un intero sistema e far sì che non sia la vittima a doversi giustificare ma L’aggressore a temere pene severe. La violenza, come il razzismo, non è di destra né di sinistra ed è meschino, per usare un eufemismo, utilizzare questi temi e le tristi vicende accadute per fare campagna elettorale”.