“Il Congresso mondiale della famiglia di Verona rappresenta un’offesa per la nostra cultura democratica. Un’offesa alla nostra storia laica e antifascista, un oltraggio a secoli di emancipazione e conquiste, un attacco ai diritti umani e come tale andrebbe considerato. Per questo la Uil del LAZIO prenderà parte domani al presidio “Verona chiama, Roma risponde”, in piazza Montecitorio mentre la UIL nazionale sarà al corteo e al flash-mob Liber.e a Verona”. Così il segretario generale della UIL del Lazio, Alberto Civica.

“Crediamo sia vergognoso che un Governo possa dare il proprio patrocinio e inviare i propri rappresentanti a un evento che è ben lontano dal voler tutelare le nostre tradizioni culturali, nate dall’incontro, dal dialogo e fondate sul libero arbitrio – prosegue Civica – un evento sponsorizzato dai movimenti dell’estrema destra americana, russa e nostrana che trova in esso un baluardo per poter rinnegare l’aborto, il divorzio, per non parlare delle unioni civili, e far emergere, dietro il pretesto della difesa della famiglia naturale, una cultura retrograda, oltranzista e pericolosi nazionalismi che potrebbero portarci al restringimento dei diritti di tutti: dalla repressione della libera informazione a quella del libero pensiero. Una cultura, o meglio sottocultura, da cui trae origine lo stesso ddl Pillon. Una cultura che purtroppo si è allontanata negli ultimi anni dalle nostre radici, spingendosi verso pericolose derive populiste e sovraniste, che solo, forse, una maggiore determinazione dell’Europa, una maggiore coesione e senso di appartenenza europeo potranno ricondurre su binari più lineari, avanzati e più giusti”.