Piepaolo Bombardieri

Piepaolo Bombardieri

Stipendi di gran lunga superiori a quello del presidente degli Stati Uniti, Barak Obama. E sette, otto volte più alti dei collaboratori più stretti della Casa Bianca. Cifre record che contrastano drammaticamente con i numeri della crisi. Sono le retribuzione dei dirigenti delle municipalizzate capitoline, che complessivamente superano i 37 milioni di euro, con un compenso medio per le figure dirigenziali che si attesta intorno ai 125 mila euro. Valore questo che supera i 300 mila per i supermanager di Acea e Atac.b Questi alcuni dei dati elaborati e analizzati dalla Uil Lazio, in collaborazione con l’Eures, nell’ambito di “Uil, operazione trasparenza”, la campagna promossa dal sindacato confederale, all’interno dell’Osservatorio sui costi della politica, per monitorare costi e sprechi delle holding capitoline e regionali. E’ di 790 mila euro (36 mila in più rispetto allo scorso anno) lo stipendio lordo annuale dell’amministratore delegato del gruppo Acea, Paolo Gallo. Seguono nella stessa azienda le retribuzioni, del presidente Giancarlo Cremonesi (408 mila euro), del presidente del Collegio dei sindaci Enrico Laghi (286.500), del rappresentante del Collegio sindacale, Corrado Gatti (227 mila), mentre è pari a 2 milioni di euro il costo dei sei direttori strategici dell’azienda. Benefits esclusi.

“La Uil Lazio sta denunciando da tempo gli elevatissimi costi della politica e delle società ad essa connesse – spiega il segretario generale Pierpaolo Bombardieri – per sensibilizzare l’opinione pubblica e soprattutto i nostri amministratori, perché retribuzioni del genere sono davvero un’offesa verso la maggior parte dei cittadini che non ce la fa a far quadrare il budget famigliare. Nel Lazio abbiamo 52 mila lavoratori in cassa integrazione, una percentuale di disoccupati tra le più alte d’Italia e, purtroppo,  sprechi da record. Inconcepibili soprattutto in un periodo di crisi. Dirigenti che percepiscono più del doppio dello stipendio del presidente degli Stati Uniti per aziende spesso in difficoltà e con i lavoratori in sciopero per le mancate retribuzioni mensili e/o per i turni cui sono costretti. Come nel caso di Atac. Altra anomalia tutta romana”. Sono 85 i dirigenti dell’azienda di trasporti capitolina. Ovvero uno ogni 130 dipendenti, il 20% in più della media nazionale. Tutti con stipendi dai 325 agli 80 mila euro, per un totale di circa 13 milioni di euro. Il neopresidente Grappelli, invece, ne percepisce 79 mila per entrambi gli incarichi: presidente e amministratore unico. “Mi sembra assurdo che i dirigenti percepiscano uno stipendio doppio o triplo rispetto al presidente della stessa azienda – prosegue Bombardieri – è indispensabile uno sradicamento totale di pessime abitudini oramai consolidate e una drastica riduzione non solo degli stipendi, ma anche del numero dei dirigenti. Che tra l’altro risultano spesso privi delle qualifiche necessarie per il ruolo ricoperto. Quando non addirittura indagati”. E’ il caso di alcuni dirigenti Atac rinviati a giudizio nell’ambito delle inchieste su Parentopoli e sui biglietti clonati.

“Apprezziamo l’impegno mantenuto dal sindaco Marino di pubblicare curricula e stipendi di Ama – prosegue Bombardieri – ma ribadiamo la necessità che ciò venga fatto per tutte le società del Comune e della Regione, nel rispetto del decreto 33 sulla trasparenza, in vigore da aprile 2013, che tra l’altro prevede anche sanzioni amministrative pecuniarie per le aziende che non forniscono le comunicazioni previste o in caso di informazioni incomplete. Come sono attualmente la maggior parte delle informazioni pubblicate sui siti ufficiali. Inoltre, è necessario che si proceda rapidamente al rinnovo delle strutture e dei vertici delle aziende comunali e regionali. Con relativo adeguamento delle retribuzioni”. Non c’è alcuna traccia sul sito di Acea degli stipendi da Paperon de’ Paperoni dei suoi dirigenti, di alcuni dei quali vengono riportati nomi e qualifiche, raggiungendo appena il 12,5% delle informazioni che per legge dovrebbero essere presenti sul sito della società. Stesso discorso per Risorse per Roma, l’azienda che si occupa della pianificazione urbanistica cittadina. Di questa è possibile conoscere soltanto nomi e importi dei consulenti esterni, ma pochissimi dati invece relativi al management aziendale. Anche Assicurazioni di Roma pubblica sul sito appena il 12,5% delle informazioni necessarie. In tutte si registra una scarsa presenza femminile, pari al 26,3% tra gli organismi di vigilanza e i consiglieri, al 15,3% tra i dirigenti e all’11,1% tra gli amministratori.